INVESTIRE NELL’ARTE: UN TREND IN CONTINUA CRESCITA

Investire nell’arte è una delle possibilità a disposizione soprattutto per chi ha un patrimonio elevato e un orizzonte temporale lungo. Ed è una possibilità sempre più considerata dalle nuove generazioni di investitori, utilizzata come strumento per la successione di patrimoni e agevolata dalla nascita di piattaforme tecnologiche dedicate agli scambi tra collezionisti.

Secondo il Global Art Market Report 2022 di Art Basel e USB, il mercato globale dell’arte ha raggiunto 65,1 miliardi di dollari di vendite aggregate nel 2021, con un aumento del 29% rispetto al 2020.

In quanto bene tangibile, l’arte può essere una buona copertura contro l’inflazione. Il valore dell’arte non è legato alla performance del mercato azionario, quindi l’opera d’arte può fornire diversificazione e stabilità durante i periodi di volatilità.

Secondo una ricerca interna di Masterworks, durante i periodi dal 1985 al 2020, quando l’inflazione era pari o superiore al 3,0%, i prezzi dell’arte postbellica e contemporanea hanno avuto un apprezzamento medio annuo del prezzo reale del 23,2%. Infatti, secondo Art Net le vendite di opere d’arte tendono ad aumentare durante i periodi di alta inflazione, indicando un volume di mercato più elevato e un potenziale aumento del prezzo.

Una delle decisioni più importanti quando si crea un portafoglio di investimenti artistici è decidere cosa acquistare. L’arte è un mercato enorme con una gamma di stili e gusti. È importante ricercare e comprendere gli artisti principali, i loro mercati e il loro potenziale di crescita. Antichi maestri, fondi d’arte, artisti emergenti: come districarsi fra le tante possibilità?

I pezzi degli antichi maestri sono le opere d’arte più rare e più preziose al mondo. Questi pezzi sono spesso acquistati da collezionisti o istituzioni con un patrimonio netto ultra elevato come musei o gallerie.

Se l’acquisto di un’opera d’arte va oltre il budget o l’esperienza di un investitore, i fondi d’ arte lo aiutano a colmare il divario. Gli investitori possono semplicemente acquistare l’intero mercato dell’arte, o un segmento del mercato, possedendo quote di un indice d’arte.

Il mercato dell’arte, poi, è pieno di artisti che devono ancora ottenere un seguito. Essi spesso producono opere di alta qualità a prezzi molto più accessibili perché non hanno ancora il riconoscimento del nome.
Quello che mi sento di affermare è che quando ci si avvicina all’arte con l’intenzione di fare un investimento sono le regole del mercato che bisognerebbe cercare di capire e seguire, non la piacevolezza dell’opera né, tanto meno, il proprio gusto personale. Ovviamente fra i tanti possibili investimenti si può scegliere l’artista che più tocca le proprie corde, ma, se si compra sperando in una futura rivalutazione dell’opera, non bisognerebbe mai farsi guidare dall’emozione: godere l’arte con il cuore ma comprarla con la testa.

Fabrizio Zampetti

www.fabriziozampetti.it