DAMNATIO FIGURAE, DALLA NEGAZIONE DELL’IMMAGINE AL RITRATTO

A Padova, fino al 5 ottobre 2025, la Fondazione Alberto Peruzzo presenta una mostra concepita a partire dalla contemplazione di un’unica opera, Senza Titolo di Jannis Kounellis. Da questo nucleo visivo e simbolico è nato DAMNATIO FIGURAE: Dalla negazione dell’immagine al ritratto, progetto espositivo curato da Marco Trevisan, allestito lungo la Navata e la Sacrestia dell’ex Chiesa di Sant’Agnese.

Dissolvenze visive: Demetz, Samorì, Brinkmann, Sardón, Valdés

Al centro della mostra il tema dell’identità e della sua percezione, dell’assenza e della presenza dell’immagine e della sua forza evocativa, e di come ciò influisca sulla determinazione dell’idea che ci facciamo degli altri, siano essi singoli o in gruppo. Che cos’è davvero la realtà e in che modo la nostra visione la filtra, la interpreta, talvolta la distorce? Quanto possiamo davvero cogliere dell’altro solo attraverso l’immagine?

Partendo da questi presupposti, nella Navata dell’ex chiesa sono allestite le opere di cinque artisti – Aron Demetz, Nicola Samorì, Thorsten Brinkmann, Mariano Sardón e Manolo Valdés – che lavorano sull’assenza e il celamento dell’espressione umana, senza tuttavia arrivare all’iconoclastia.

Anche opere di Warhol e Cattelan

Gli spazi dell’ex Sacrestia raccolgono invece una serie di ritratti dall’impostazione più classica, tutti provenienti dalla collezione della Fondazione, tra cui troviamo Reigning Queens (1985) di Andy Warhol, parte della serie di ritratti di grandi dimensioni realizzati a partire da fotografie ufficiali delle regine allora in carica, compresa Elisabetta II. Il ritratto della regina è messo in dialogo con quello dell’artista stesso dipinto da Enzo Fiore, e con una Elisabetta II ancora più pop ed irriverente realizzata dallo street artist Endless.

Con l’avvento della fotografia nel XIX secolo, il ritratto pittorico comincia a essere messo in discussione: l’immagine fotografica offriva una rappresentazione immediata e fedele del reale. Tuttavia, proprio in risposta a questo cambiamento epocale, il ritratto pittorico acquisisce un nuovo valore e, come evidenzia il curatore della mostra Marco Trevisan: è diventato sempre più una riflessione sull’identità e sulle relazioni che ognuno di noi mette in atto nella società: siamo animali sociali e ognuno di noi recita più ruoli nella vita di tutti i giorni”.

In questo contesto, l’opera di Maurizio Cattelan Stadium – exhibition copy di un calcio balilla di 7 metri per scontri tra 22 giocatori, palcoscenico su cui mettere in scena ruoli in bilico tra intrattenimento e critica sociale, tra identità e relazione completa la riflessione sull’identità delle persone e delle società e, attraverso l’espansione di un gioco nazional popolare, non giudica né invita all’azione ma, come uno specchio, vuole riflettere “l’anestesia a cui siamo assuefatti”.

La Fondazione Alberto Peruzzo

L’istituzione non-profit è nata nel 2015 su iniziativa dell’imprenditore Alberto Peruzzo. Sebbene il suo obiettivo principale sia la promozione dell’arte contemporanea, essa presta anche una particolare attenzione alla preservazione e all’arricchimento del ricco patrimonio artistico e storico del territorio. La Fondazione persegue i propri obiettivi attraverso numerose iniziative quali esposizioni temporanee e progetti editoriali, collaborazioni e interconnessioni con il territorio, oltre a progetti di natura culturale e sociale. Parte del Gruppo Peruzzo sono anche le Grafiche Peruzzo, che stampano libri d’arte di qualità.

Dal marzo 2023 la sede espositiva permanente della Fondazione è la chiesa sconsacrata di Sant’Agnese, in un edificio originario del XII secolo. Nella navata prendono posto solitamente delle mostre temporanee che dialogano di volta in volta con selezioni della collezione permanente esposta a rotazione nella sacrestia. Nell’ipogeo, inoltre, è visibile un allestimento permanente di resti archeologici della chiesa, in primis frammenti di affreschi del Trecento, studiati ed esposti in dialogo con la Soprintendenza e il Comune di Padova.

La collezione di Alberto Peruzzo conta più di centocinquanta opere d’arte, che spaziano dall’inizio del XX secolo ai giorni nostri. Comprende opere di Balla, Sironi, De Pisis, Picasso, Dubuffet, Chagall, Léger, Casorati, Riopelle, Albers, Ernst, Mirò, Manzoni, Fontana, Vedova, De Chirico, Crippa, Carrà, Sutherland, Turcato, Christo, Scheggi, Dadamaino, Wesselmann, Tàpies, Jenkins, Afro, Schifano, Schnabel, Plessi, Dine, Francis, Appel, Jenkins, Biasi, Music, Arman, Murakami, Valdes, Mitoraj, Paladino, Mastrovito, Sassolino, Pegoraro. La collezione include, inoltre, un importante gruppo inerente allo Spazialismo, di autori quali, tra gli altri, Fontana, Dadamaino, Scheggi.

Informazioni 

DAMNATIO FIGURAE
Dalla negazione dell’immagine al ritratto

a cura di Marco Trevisan

Fino al 5 ottobre 2025

Fondazione Alberto Peruzzo

Via Dante Alighieri 63 – Spazio Sant’Agnese, Padova

fondazionealbertoperuzzo.it