UN PEZZO DI BACIO

Durante una visita al Belvedere di Vienna ho visto per la prima volta “il Bacio” di Klimt dal vero. Ho sempre amato il pittore austriaco ma, in tutta onestà, per altre opere ossia quelle della parte finale della sua carriera.

 

Visto dal vivo mi sono dovuto totalmente ricredere: il Bacio è un’opera meravigliosa, sia per la tecnica sia per il messaggio. Arriva dritta al cuore e non c’è modo di sottrarsi al suo fascino.

L’arte è così, non ti permette una trattativa, quando ti cattura non ti lascia spazio di manovra.

Durante la mia visita ho scoperto che sono in vendita gli NFT di quest’opera.

NFT: ne sento parlare da qualche anno ma non ho mai approfondito la cosa più di tanto perché sono, per natura, un po’ diffidente verso le nuove tecnologie e ancora non mi è chiaro come l’arte possa essere frazionata e “venduta” sotto forma di prodotto digitale.

Ne ho sentito parlare molto al CES di Las Vegas nel 2022 ma ero lì per altri motivi per cui non ho avuto modo di approfondire. Criptovalute, opere digitali, ethereum. Termini che per un vecchio punk come me suonavano poco interessanti.

Detto questo ho pensato che fare una esperienza di acquisto potesse essere utile, anche solo per capirne i meccanismi. Per cui sono entrato nel sito – non è stato semplicissimo e non starò qui a spiegare come ho fatto, lascio le spiegazioni tecniche a chi lo sa fare molto meglio di me, Aranzulla per esempio – ma alla fine sono riuscito a prendere un pezzo di bacio, una parte vicino al cuore di lei.

Forse sono solo soldi gettati a vuoto, ma con tutti quelli che sprechiamo credo che provare a metterne un po’ in qualcosa di etereo possa essere un buon modo per investire nel futuro.

So che sembrerà un po’ sentimentale ma francamente, nonostante la diffidenza iniziale, alla fine lo sento un pochino mio quel pezzetto.

 

Gianluca Piroli