EGON SCHIELE

Importante pittore figurativo del XX secolo, Egon Schiele ha creato oltre 3000 opere su carta e circa 300 dipinti, spesso considerati scioccanti e offensivi per il loro erotismo esplicito e impenitente.

Le sue linee spigolose e la combinazione di colori accentuati lo indicano come uno dei primi campioni dell’Espressionismo austriaco, che respingeva le tipiche convenzioni della bellezza e introduceva la bruttezza e le emozioni esagerate nell’arte. L’artista nasce nel 1890 a Tulln, una cittadina nei pressi di Vienna. La città, alla fine del XIX secolo, è in forte fermento storico-culturale: la presenza dei movimenti indipendentisti ne minacciano la stabilità e il mondo intellettuale è più acceso e vivo che mai. La sua infanzia è segnata dalla malattia mentale e dalla precoce morte del padre, evento che segnerà tutta la sua vita influenzando notevolmente la sua opera. Dopo questo avvenimento il giovane Schiele viene dato in affidamento al padrino, uomo ricco che ne riconosce il talento artistico. È in questo periodo, infatti, che comincia a dipingere. Nel 1906 inizia a studiare all’Accademia delle Belle Arti di Vienna, luogo che tuttavia non lo incoraggia nel suo temperamento creativo, che viene osteggiato in favore di una ricerca più tradizionale. Schiele inizia così a studiare prevalentemente da solo e a frequentare i caffè viennesi, luoghi in cui può incontrare più facilmente personalità tendenti alla sperimentazione. L’incontro decisivo per il suo percorso è quello che avvenne nel 1907 con Gustav Klimt – esponente della corrente dell’Art Noveau e attore attivo nel movimento della Secessione Viennese – nel Cafè Museum di Vienna. Tra i due nasce un rapporto di stima e di amicizia. Klimt diventa in questi anni il suo maestro condividendo l’interesse verso la rappresentazione del nudo artistico e della sessualità sia maschile sia femminile.
Personalità tormentata, nelle sue rappresentazioni utilizza linee taglienti e incisive per raffigurare

Portrait of a Woman
Egon Schiele | 1910

Portrait of a Woman
Egon Schiele | 1910

Personalità tormentata, nelle sue rappresentazioni utilizza linee taglienti e incisive per raffigurare un’angoscia esistenziale. La sua opera, composta principalmente da ritratti e autoritratti, tende sempre a rappresentare il corpo in maniera aggressiva e distorta, caricando la fisicità. I corpi sono rappresentati all’interno di uno spazio vuoto, che assume la funzione di simbolo della dimensione esistenziale dell’uomo, in bilico tra vita e morte.

Non tutti sanno che era un fanatico dei treni: figlio di un capostazione, crebbe intorno alla ferrovia e alle locomotive, che ebbero un’influenza precoce sulla sua passione per l’arte. Passava molte ore a disegnare treni ed era così assorto nei suoi schizzi che suo padre, frustrato dal fatto che il figlio non fosse interessato a perseguire lo stesso percorso di carriera, finì per distruggere i suoi quaderni di schizzi.

Altra curiosità che lo riguarda è il fatto che nel 1912 fu arrestato per aver sedotto e rapito una giovane ragazza. Oltre un centinaio dei suoi disegni furono considerati inappropriati e sequestrati dal suo studio, conducendo ad aggiungere alla lista delle accuse l’esposizione di materiale pornografico a minori. Dopo aver trascorso 21 giorni in carcere, alla fine fu giudicato colpevole solo dell’ultima imputazione. Fu condannato a ulteriori 3 giorni di carcere e il giudice si esibì bruciando uno dei suoi disegni di fronte a lui.

Nel 1918 l’epidemia di influenza spagnola raggiunse Vienna, provocando più di 20 milioni di morti in Europa, togliendo precocemente la vita ad Egon Schiele, che morì a soli 28 anni.

Self-Portrait
Egon Schiele | 1911

Two Women Embracing
Egon Schiele | 1913

Nude in Black Stockings
Egon Schiele | 1917