“IN MY NAME”, LA MOSTRA-EVENTO CHE CELEBRA L’URBAN ART

Fino al 30 giugno a Treviso e dal 19 luglio al 3 novembre a Monopoli (Bari), è possibile visitare IN MY NAME. Above the show, una grande mostra-evento internazionale dedicata all’Urban Art, una delle correnti più iperdinamiche dell’arte contemporanea. Ecco tutti i dettagli del doppio e imperdibile appuntamento.

Gli artisti della mostra In My Name

La mostra, curata da Martina Cavallarin con Antonio Caruso, con la direzione artistica di MADE514 e il coordinamento culturale e scientifico di Christian Leo Comis, nasce per fare il punto sullo stato dell’Urban Art, grazie alla presenza di artisti che sono i precursori di questa disciplina.

Prima a Treviso, poi a Monopoli, sono esposte le opere di 17 artisti: BOOST, CENTO CANESIO, DADO, ETNIK, GIORGIO BARTOCCI, HEMO, JOYS, MACS, MADE514, PEETA, PROEMBRION, SATONE, SODA, V3RBO, VESOD, WON ABC, ZED1.

Si tratta dei talenti di fama internazionale, discendenti di quella cultura ribelle del Graffiti Writing emersa negli Stati Uniti mezzo secolo fa, improntata alla sperimentazione e alla rottura dei vecchi paradigmi. Con una carica energica sorprendente hanno invaso le superfici delle città di tutto il mondo dando vita a una vera e propria corrente artistica che oggi vive negli spazi aperti come nei musei e nelle gallerie.

In My Name a Treviso e Monopoli

IN MY NAME. Above the show offre ai propri visitatori 155 opere, tra tele e disegni, 2 in Virtual Reality, 18 tra sculture e installazioni, 5 video installazioni e proiezioni, più di 4000 mq di spazi espositivi tra Treviso e Monopoli, 23 eventi collaterali, 5 performance live, 1 contest per video maker, 2 bookshop con innumerevoli stampe, multipli ed edizioni limitate, 1 catalogo e 159 giorni di esposizione.

Insomma, più che una mostra, IN MY NAME è un vero happening che attraversa l’Italia in sei mesi, due città e due regioni, da nord a sud. Prima a Treviso, presso il complesso industriale rigenerato delle ex Ceramiche Pagnossin, poi a Monopoli, negli spazi dell’Ex Deposito militare Carburanti.

Dall’uso dello spray alla virtual reality

Le creazioni inedite dei rami germinali dell’Urban Art si esprimono mediante una grande varietà di opere: lavori inediti e site specific realizzati con tecniche poliedriche, dall’acrilico allo spray, dalla sabbia alle lastre metalliche e trasparenti, dai labirintici teli appesi alla virtual reality, fino a sculture e installazioni audio video di diverse dimensioni e supporti.

In mostra i lavori sempre alla ricerca di nuovi stili, tra disegno e musica, di BOOST; i dipinti variopinti con il cane dal lungo naso, marchio di fabbrica di CENTO CANESIO; le sculture che poggiano su sabbia di uno dei padri fondatori del writing emiliano, DADO; le silhouette misteriose e fluide di GIORGIO BARTOCCI; i voluminosi agglomerati geometrici urbani di ETNIK, che spiazzano lo spettatore.

E ancora: i “graffiti diversi” di HEMO, fatti di tag, texture e pattern di lettere che si combinano a forme organiche dai colori fluo; i labirinti impossibili di JOYS, dove nulla è lasciato al caso; i dipinti dissacranti di MACS, con i suoi charachters ironici e grotteschi; il flow dinamico delle lettere di MADE514, dove il nome prende il volo per scomporsi in suggestioni orientali e psichedeliche; le sculture futuristiche di PEETA, conosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di ridisegnare illusoriamente i volumi delle superfici per provocare un’interruzione temporanea della normalità che sfida la percezione.

Da non perdere l’opera in virtual reality e le tele di PROEMBRION, artista polacco con un rigoroso approccio matematico in grado di creare irresistibili illusioni; l’installazione video del tedesco SATONE, che gioca dinamicamente con la percezione; le forme tridimensionali ispirate all’Arte Cinetica e all’Op Art anni Sessanta di SODA, in collaborazione con il celebre digital artist britannico Alex Rutterford.

Infine, IN MY NAME propone il trittico di V3RBO (che ragiona sul lettering tra realtà virtuale, graffito e post graffito, e la parete di fondo monocromatica dipinta in tonalità di nero con rulli e spray); le tre installazioni di VESOD, che unisce in una sola opera Arte Surrealista e Rinascimentale, realtà e finzione, passato e presente; i mondi pittoreschi, popolati da personaggi mostruosi che ricordano i dipinti di Goya, del tedesco WON ABC; e l’installazione di ZED1, con i suoi universi surreali abitati da burattini umanoidi.

Informazioni

IN MY NAME. Above the show
Dal 9 maggio al 30 giugno a Treviso – Open Dream Treviso, Via Noalese
Dal 19 luglio al 3 novembre a Monopoli(BA) – Ex Deposito Carburanti, Via Arenazza

www.inmyname.art