ENRICO ROBUSTI – BOMBE E BOMBOLONI, TUFFI, TANFI E FINTI FANTI

Bombe e bomboloni, tuffi, tanfi e finti fanti è il titolo della mostra personale di Enrico Robusti, allestita presso gli spazi storici dell’Aranciaia di Colorno (Parma). L’esposizione dell’artista emiliano sarà aperta al pubblico fino al 30 giugno 2024. I visitatori potranno ammirare quaranta dipinti su tela, alcuni dei quali di grande formato, e ripercorrere così gli ultimi vent’anni di attività di Robusti, pittore capace di utilizzare la prospettiva come racconto.

Le opere di Enrico Robusti

Il titolo della mostra di Enrico Robusti, Bombe e bomboloni, tuffi, tanfi e finti fanti, fa riferimento a un testo complesso, articolato alla Wertmüller, riccamente retorico in senso letterario, che rende però tangibile il momento presente tra guerre, violenza e stordimento giocondo. L’artista muove una dura accusa alla società contemporanea . Lo fa attraverso una pittura di grande sapienza e invenzione, tra letteratura, oralità, scrittura e citazioni tratte dalla storia dell’arte.

“In Robusti – scrive il critico d’arte Marzio Dall’Acqua – il titolo precede l’opera (spesso molto tempo prima) e solo lentamente e successivamente si concretizza in immagine attraverso un complesso processo eidetico. E le figure crudelmente e scompostamente parlano di quello che avviene oggi attraversando il nostro disinteresse, la nostra cecità e indifferenza”.

Amore e dolcezza come antidoto ai mali del mondo

L’immagine scelta per la locandina della mostra di Colorno (Si mormora in città che la Maria Luigia sia vinta in petto da un segreto amor per il giovin principe di rimpetto) ricorda le cartoline turistiche, ante prima guerra mondiale, che si scambiavano gli innamorati. Il bacio tra i due protagonisti è simbolo di forza: le mani intrecciate a perforare il cielo, o aggrappate saldamente ai davanzali, ricordano il loro inizio gioioso, il piacere e la dolcezza del vivere, il cielo luminoso e senza nuvole, un momento di intima felicità.

Questo desiderio di tenerezza e di abbandono che trasuda dalle opere di Enrico Robusti umanizza il mondo altrimenti greve e ci fa intuire la complessità che il suo spazio figurativo nasconde, prima che artistico, morale e politico.

Raccontare attraverso la prospettiva

“Le opere di Robusti a colpo d’occhio respingono più che attrarre, poi incuriosiscono per come sono costruite ed emerge la contraddizione che è nell’animo dell’artista e che si riflette nei suoi lavori – conclude Dall’Acqua – Ci attrae perché nello stesso quadro usa molteplici e contrastanti prospettive, periclitanti, instabili, che dissolvono lo spazio in un non luogo, annullano ogni rosa dei venti che possa indicare la rotta per porre spesso un centro che assorbe, attrae o, al contrario, allontana”.

Chi è Enrico Robusti

Enrico Robusti nasce a Parma nel 1956. Dopo gli studi classici e la laurea in Giurisprudenza, si dedica allo studio della tecnica pittorica, con particolare riferimento alla scuola seicentesca di Van Dick e Rubens. Esordisce artisticamente nel 1991 con la personale Ritratti alla Consigli Arte di Parma.

Il 2004 è l’anno della svolta: la mostra Bar Italia, curata da Alessandro Riva con la collaborazione di Gene Gnocchi alla Galleria Annovi di Sassuolo (Modena), segna la sua nuova vena espressiva. Da quel momento si susseguono riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale, con mostre personali a Londra, Utrecht, Ginevra, Kiel, Tel Aviv e in numerose città italiane.

Nel 2005 è tra gli artisti contemporanei invitati alla mostra Il Male. Esercizi di Pittura Crudele, a cura di Vittorio Sgarbi, presso la Palazzina di Caccia Stupinigi a Torino. Nel 2007 partecipa alla collettiva Arte Italiana 1968-2007, a cura di Vittorio Sgarbi, a Palazzo Reale a Milano.

Nel 2009 prende parte alla mostra Anima dell’acqua – Contemporary Art presso la Cà d’Oro di Venezia e viene scelto dal Comune di Roma per la realizzazione del manifesto dedicato al 40° anniversario dello sbarco sulla Luna. Nel 2011 è invitato da Vittorio Sgarbi ad esporre all’interno del Padiglione Italia alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.

È presente ad Expo Milano 2015, nell’ambito della mostra Tesori d’Italia. Nel 2018 un suo quadro di oltre 11 metri di lunghezza, In questo bar non si fa credito, è esposto nella mostra itinerante Il Museo della Follia al Musa di Salò e successivamente a Napoli e alla Cavallerizza di Lucca. Nel 2018 è a Palermo con la personale Vita e Morte al Museo Riso.

Nel 2020 è il vincitore del Premio Eccellenti Pittori con l’opera Made in Italy. Nel 2020 gli viene attribuito il Premio 100 Eccellenze Italiane in Campidoglio a Roma. Nel 2020-21 il Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci a Fontanellato di Parma ospita la personale La pittura iperproteica. Nel 2022 espone presso la sede della FAO a Roma, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Nel 2023 prende parte alla collettiva I censurati. Nudo e censura nell’arte italiana d’oggi, presso il Vittoriale di Gardone Riviera (Brescia).

In occasione delle celebrazioni per i cinquant’anni dalla scomparsa di Anna Magnani, nel 2023 prende parte al progetto Anna, a cura di Elena Fontanella, esponendo alla Camera dei Deputati, Roma. Sempre nel 2023, si tiene la mostra La prospettiva come racconto presso la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Napoli. Nel 2024 torna al Labirinto della Masone con Musca Depicta.

Informazioni

La mostra di Enrico Robusti è aperta al pubblico il martedì e il giovedì dalle 17 alle 19.30; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30. Ingresso gratuito.

Aranciaia di Colorno (viale San Rocco 1)
Dal 20 aprile al 30 giugno 2024